orang hutan le persone della foresta (in bhasa noi siamo orang itali… o orang olandia come tutti gli europei). Anche qui i cambiamenti climatici si fanno sentire: sono due estati che fa troppo caldo, non ci sono frutti, e gli oranghi se ne stanno nascosti nella foresta. Ma noi ne abbiamo visti 6, 4 adulti e due cuccioli, aggrappati alle mamme. tra uno spuntino e l’altro acrobazie sugli alberi, piu’ o meno eleganti, e facce buffe. a tratti sembrava si mettessero in posa per noi.
il Sarawak e’ un crogiuolo di popoli e religioni. Molti sono cattolici o anglicani, ma anche se sostengono di aver abbandonato tutti i loro riti pagani perche’ ormai si sono convertiti, in una longhouse ci hanno mostrato i teschi del tempo in cui erano tagliatori di teste (pare che sotto ogni palo delle fondamenta ci sia una testa mozzata, giusto per essere sicuri che stia su, e in effetti stanno su da piu’ di duecento anni) e ci hanno mostrato un teschio solitario: pare che di notte sentissero un sacco di rumori dalla stanza dove stanno i teschi, quando arrivavano li’ per controllare tutto taceva, finche’ non hanno capito che quella testa non andava d’accordo con le altre. Messa da sola poco lontano il problema e’ stato risolto: adesso i teschi (e gli abitanti della longhouse) dormono sonni tranquilli. all’ingresso obbligatorio bere vino di riso come benedizione degli spiriti (peccato averlo saputo dopo se no l’avrei bevuto anch’io ma alle 10 del mattino sembrava un po’ presto. Massi invece ha onorato spiriti e donna iban). Le longhouse sembrano delle palafitte sul fiume senza fiume, che scorre poco piu’ in la’.
Io (Massi) sono rimasto piacevolmente colpito dall’ aver visto un’alfa 75 giallo canarino, chissa’ come cazzo ci e’ arrivata qui..
vi lasciamo con un regalo