il viaggio per Mumbai e’ stato abbastanza avventuroso… Arriviamo due ore prima in stazione ma… sorpresa! e’ il primo treno indiano per cui ci vuole la prenotazione obbligatoria, e non c’era scritto sulla bibbia dei treni… neppure la tipa in agenzia a cui avevamo chiesto conferma dell’orario ci aveva avvisato… Ci ritorviamo in mezzo al nulla, che’ la stazione ferroviaria non e’ vicino alla costa… Non siamo neanche troppo preoccupati pero’ in un modo o nell’altro si risolve, pensiamo con buono spirito indiano. Infatti torniamo a Mapusa in cerca di un bus e troviamo un autista scorreggione che sta tornando a Bombay con la sua tata indica, ci costa 1000 rupie in piu’ del bus, quindi accettiamo, anche perche’ se no avremmo dovuto aspettare per ore.
cosi’ ci facciamo undici ore di viaggio allietati dagli olezzi, e dalla strada, o meglio, dall’autostrada che e’ una strada di montagna dissestata. Per strada raccogliamo un altro indiano che da’ il cambio alla guida al nostro autista, ed e’ anche un po’ piu’ prudente quindi ci rilassiamo un po’.
Arriviamo a Bombay a tarda sera, ma siamo nel pieno dei festeggiamenti per il compleanno di Ganesh, e quindi gente di ogni eta’ dappertutto, almeno verso il centro che invece e’ piu’ tranquillo. La citta’ e’ stridente come ce l’aspettavamo: bei palazzi e locali alla moda, insieme a migliaia di catapecchie e gente che dorme sul ciglio della "tangenziale", un po’ come vivere in una baracca in circonvallazione. Eppure la cosa che continua a stupirci e’ che le donne sono comunque sempre impeccabili nelle loro sari e abiti colorati… e poi ci siamo fatti anche un bel po’ di pelo sullo stomaco, perche’ proviamo certo dolore ma non l’orrore che ci aveva assalito a madras per un decimo di quello che c’e’ qui!
oggi, super colazione in pasticceria, e shopping… alla fine se hai i soldi (e neanche troppi) a Bombay si vive anche bene… se accetti di uscire di casa e trovare una famiglia che abita sul marciapiedi…
Adesso cerchiamo di raggiungere le torri-cimitero dei parsi (dove i cadaveri vengono lasciati li’ e divorati dagli uccelli, o almeno dovrebbero, adesso ci sono meno uccelli e carne in esubero… le torri poi sono in mezzo alla citta’, e quindi i corvi abbandonano pezzi di cadaveri sulla testa della gente…) Comunque ci avventuriamo un po’ alla cieca, perche’ se chiedi informazioni a un poliziotto non sa neppure di cosa stai parlando… la gente cerca di aiutarti un po’ di piu’ ma… E’ come, usando le parole di Marcello, essere in piazza Duomo a Milano e chiedere del Castello sforzesco e non trovare nessuno che lo sappia!
intanto la città brulica gia’ dei dabawallash, che portano le schiscette da casa all’ufficio, i piu’ sfigati in bicicletta, quelli organizzati con un carretto stracolmo
ultimo post dall’india, con malinconia… torniamo fra pochi giorni con le foto finalmente!