Oggi finalmente siamo riusciti ad andare a trovare gli elefanti, e , come ci aspettavamo, piove come non ha mai fatto da che siamo arrivati, lo stile e’ quello del monsone indiano.
Gia’ la traversata del fiume per arrivare al parco naturale e’ stata un’impresa, la barchetta imbarcava acqua, e la corrente era spaventosa ( poi ci hanno spiegato che il MEkong e’ 8 metri piu’ alto dell’anno scorso), ma il meglio doveva ancora arrivare.
Appena scesi sul classico viottolo fangoso la Gio’ (prima a scendere)ha deciso di sbagliare ad appoggiare il piede e si e’ ritrovata col fango altezza ginocchio, ne e’ riemersa con classe e tre chili di fango in regalo sui birkenstok, al che abbiamo tutti deciso di continuare a piedi nudi tra fango scivoloso e cacche di elefante.
La fatica e’ stata premiata da MAe SAn. l’elefantessa che ci ha portato nella giungla
http://www.laos-adventures.com/page.asp?id={39FF95CC-AB38-443D-B7B3-0B4E89489619}
Io (Massi) ho anche provato a fare il mahout, qui le mie considerazioni: allora, va bene che eravamo in fila, che l’elefatessa fa quella strada piu’ volte al giorno, che c’era il suo vero mahout, COMUNQUE, a me per un momento e’ sembrato davvero di "guidarla" ed e’ stato proprio emozionante. MAe san spesso raccoglieva fango con la proboscide per spruzzarlo poi sul suo fianco, e quindi sui nostri piedi, oppure si fermava per mangiare e fare i capricci.
Nonostante la pioggia e il fango ovunque, il camminare nella melma a piedi nudi, e’ stato bellissimo.
Foto prova:
allora lo fate apposta per provocare panchito.
ha detto distintamente: ” zio Massi, zia Gio ho compreso i problemi per portarmi la panda ( della macchina non so proprio che cazzo farmene) e quindi ora vorrei proprio quella simpatica elefantessa…so che non mi deluderete.”