Abbiamo lasciato Ventiane due giorni fa. L’albergo dove stavamo si e’ rivelato essere un albergo utilizzato anche da prostitute. Ma la stanza tutto sommato non era malissimo e visto i prezzi di Ventiane (100.000 kip per uno stanzone in puro realismo socialista) poteva andare. Ma era un segnale che doveva metterci in allarme, tant’e’ che il pomeriggio tornando non c’erano piu’ le chiavi ufficiali della nostra camera, ci vengono date quelle di scorta, e io (Gio), sempre un po’ maligna, penso subito che ci abbiano fottuto qualcosa. All’apparenza no, ma arrivati a Bangkok cerchiamo l’iPod e non lo troviamo piu’ … peggio per loro, era rotto, a volte non si acendeva piu’ e avolte non si spegneva e poi il pc e il Mac non lo riconoscevano piu’ Inssoma una bella sola per loro, e per noi una liberazione di coscienza cosi’ possiamo comprarci quello nuovo all’MBK.
A Bangkpk siamo tornati contenti di esserci, forse la citta’ti entra sotto la pelle senza che te ne accorgi e ne subisci il fascino. Conoscendola un po’ di piu’ ci siamo mossi con tranquillita’ e ne abbiamo approfittato per vedere i templi che avevamo saltato la prima volta e oggi Chinatown. Ci siamo ubriacati di tutte le stronzate che vendono, Hello Kitty trionfa in tutte le forme (dai ventilatori portatili alle cuffie da doccia, dalle mutande – pecccato che erano vendutein blocco da 50 pezzi – alle tastiere…) Il mercato alimentare a prima vista (e anche una seconda) sembra proprio confermarel’idea che i cinesi mangino qualunque cosa si muova e anche qualunque cosa anche immobile, insomma proiprio tutto. Certe cose non abbiamo proprio capito cosa fossero… e comunque i nidi di rondine arno venduti nelle gioillerie!
Un’ultima cosa divertente: dopo due viaggi in India siamo dovuti venire fino in Thailandia per trovare;’ meglio per farci trovare da un tempio Sikh, in un pezzo di mercato che e’ una piccola India qui.
L’altra costante del viaggio sono tre francesi sulla quarantina, molto buffi, un po’ macchiette, che hanno accompagnato tutte le nostre giornate e spostamenti da quando eravamo in Laos: abbiamo fatto insieme il viaggio sul Mekong fino a Luang Prabang, dove siamo rimasti gli stessi giorni, ci siamo rivissti a Ventiae, eravamo nella stessa carrozza del treno da Nong Khai a BKK, e ieri ci siamo anche incontrati a BKK, loro scendendo, noi salendo sul traghetto. A fare apposta non ci saremmo riusciti a incontrarci cosi’ e ovunque. Alla fine erano diventati un presenzafamiliare e rassicurante!
Del Laos parleremo ancora., per ora lo stiamo digerendo, ma alla fine ci siamo trovati d’accordo con chi, prima della partenza, ci diceva di non amare il laos perche’ devi pagare per ogni passo che fai. Nonostante questo, i laotiani pero’ sono super carini e accoglienti… mah, comunque siamo contenti di essere tornati qui anche perche’ fra un paio di giorni ci aspetta il mare… e non un mare qualunque ma il mare di Koh Phi Phi…