Finalmente troviamo un internet point, qui in sri lanka e’ difficilissimo, perlomeno nella zona in cui siamo stati finora. E finalmente ci siamo liberati per un po’ dell’autista, che ci segue ovunque e ci impone ritmi e luoghi… davvero soffriamo un po’ ad avere tutto cosi’ scandito nei minimi dettagli. Lui ci sembra pure un po’ stronzo ma Cristina in fodno ci aveva avvisato.
In compenso siamo in alberghi dove mai saremmo entrati spontaneamente, ci portano ceste di frutta in camera come benvenuto e ci abbandoniamo in piscina nel pomeriggio (che per Dominique inizierebbe all’una… ma noi ci ostinaniamo a tenerlo in giro almeno fino alle quattro…).
I paesaggi e la natura sono sorprendenti. ieri abbiamo visto un branco di elefenati selvatici che faceva il bagno in un lago, e due piu’ vicini alla strada; una serie di pavoni, pappagalli verdissimi, e vari uccelli di cui ovviamente non ci ricordiamo il nome. I cani, quelli, non mancano mai, ma come nel subcontinente sono messi male, a volte se la passano davvero male… sceletrici e spelacchiati.
E con il subcontinente ci sono tante somiglianze (a parte gli internet cafe’ che in India tropvi piu’ o meno ovunque). La gente e le usanze sono davvero molto simili. e anche i luoghi archeologici che abbiamo visitato in questi giorni (Arunandhapura, Polannarewa, Sigirya, Dambulla ci ricordano molto Hampi, il tempio Jain in karnataka di cui ora non ci ricordiamo il nome, e i templi indu’ in genrale. Infatti, a differenza della Thailandia e del Laos, dove i templi sono oasi di tranquillita’, qui si respira la tipica atmosfera del tempio indu’, con folle di pellegrini, olio di cocco che brucia, fiori e cibo come offerte, scimmie che corrono impazzite con i loro bottini (le offerte appunto, compresi i fiori)…
Stasera ci aspetta la preghiera al dente del Buddha, secondo Terzani altro esempio di tempio buddhista stile indu’…
Oltre alla natura e ai templi, l’altra caratteristica delle zone nord-centrali e’ la forte militarizzazione: posti di blocco e casemre ovunque, che forse spiegano la scarsa presenza di autobus,e, quindi, la scarsa presenza di viaggiatori senza autista. In cinque giorni abbiamo visto solo due ragazze, accompagnate pero’ da due amiche cingalesi…
ovviamente non c’e’ la possibilita’ di
ciao belli….finalmente vi leggo!
tutto bene? cercate di non uccidere l’autista! io domani parto per Strasburgo…
baci baci