Finalmente il sole, anche se continua la maledizione delle foto. Gli indiani saranno anche geni in informatica, ma a Kumily quello che si e’ offerto di aiutarci a ridurre le foto, le ha davvero ridotte, a un pezzettino di cielo! E qui, idem, nessun editor per immagini quindi anche riducendo le dimensioni e i pixel restano comunque troppo pesanti… vabbe’ le vedrete al ritorno.
Siamo a Kochi, che in realta’ e’ composta da una parte sulla terra ferma, Ernakulam, un delirio di traffico, smog e munnezza, e alcune isole. noi siamo su Fort Cochin, un’isola di tranquillita’, di casette coloniale e cottage olandesi (perche’ qui ci sono stati nell’ordine portoghesi, olandesi e britannici). Finalmente abbiamo ritrovato dei templi, che ci mancavano un po’. siamo anche entrati nel nostro primo tempio jain, che si sono staccati dall’induismo contemporaneamente al buddismo, infatti il tempio e’ pieno di statue simili al Buddha, che i sacerdoti spolverano e decorano con pasta di sandalo coprendosi il volto con un panno (volevamo mettervi la foto ma vedi sopra!)
Poi abbiamo visto una basilica cattolica, che ci ha confermato il sincretismo religioso che c’e’ qui: siamo entrati mentre le bimbe (migliaia! tutte in divisa blu, quelle dell’asilo rossa) uscivano dalla vicina scuola canossiana: quelle che entravano in chiesa toccavano le varie statue e si portavano la mano al cuore, proprio come nei templi indu’ o nell’asrham dove sono sepolti Aurobindo e la Madre.
Oggi siamo andati in spiaggia, in un’isola vicina (solo dieci minuti di traghetto da fort cochin, peccato che l’isola di Vyipeen sia lunghissima e siamo arrivati in spiaggia dopo un’ora e mezza!). la spiaggia era una lingua di terra fra il mare aperto e la laguna interna. Era pieno di ragazzi indiani che facevano il bagno, rigorosamente vestiti, e si divertivano come dei pazzi nelle onde. noi ci abbiamo provato ma la corrente ci trascinava via e il mare faceva schifo! Ma abbiamo mangiato un ottimo pesce a prezzi economici rispetto alla citta’.
Ah, dimenticavamo: a kumily abbiamo finalmente avuto il coraggio di dire a rarichen, la nostra guida che ha anche un piccolo caffe’, che se mettono un chicco di riso nel sale rimane secco! Magari ci stampiamo un bigliettino da lasciare in ogni posto, perche’ saranno anche i secondi produttori mondiali di riso ma non ci sono ancora arrivati! il sale e’ talmente umido che non esce niente!