da Risikesh a Nanital

risikesh era un’oasi di tranquillita’ in uttaranchl, ma noi convinti a vedere l’himalaya a tutti i costi ce ne siamo andati… il trekking nella valle dei fiori ce lo siamo giocati perche’ la valle e’ inagibile per una frana (ma giugno, luglio e agosto sono anche i soli mesi in cui si puo’ visitare!). Iniziamo quindi un lungo viaggio verso Nanital ripassando per Haridwar,ora stracolma di pellegrini shivaiti infoiati, e’ settimana santa. Atraversiamo in bus una serie di citta’ utte uguali, che, come dice l’autore di "pollo a burro a Ludhiana" , sono catterizzate come tutte le citta’ del nord dell’India da: sporcizia, fogne a cielo aperto, puzza, traffico e rumore. Nel mezzo del viaggio in una sosta in una di queste citta’ sale sull’autobus un uomo tutto serio, che alzando il dito minaccioso comincia un discorso ancora piu’ minaccioso rivolto a tutti i passeggeri… Sembra un castigatore dei costumi o un kamikaze pronto ad agire, e invece a un tratto sfodera la sua arma segreta: era solo un venditore di un surrogato del balsamo di tigre. Con questa tattica non ne ha venduto manco uno!
Ora siamo a Nainital, l’incazzatura verso il nord dell’india aumenta: qui e’ impossibile trovare un posto decente per dormire a prezzi ragionevoli, e’ tutto carissimo e super zozzo. Adesso proviamo ad anticipare il volo per il sud, e forse ce ne andiamo qualche giorno a casa di un indiano in montagna (ad almora, dove stava terzani). Ma la delusione per questa zona dell’india e’ tanta e ci passa anche la voglia di fidarci del primo indiano carino conosciuto qui.

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