Hampi

siamo arrivati tre giorni fa, dopo un viaggio notturno in treno abbastanza faticoso. tutti i viaggiatori dicono che d hampi vale la pena fermarsi un po’ e che, anzi, incorpori la lentezza del luogo e non riesci ad andartene dopo un paio di giorni soltanto. E infatti anche noi alla fine ci rimarremo cinque giorni, anche se abbiamo gia’ isitato le rovine.
Hampi e’ un luogo sacro (rarita’ in India!) perche’ qui e’ nato Hanuman, il dio scimmia, e soprattutto qua si sono sposati Shiva e Parvati. Il tempio, in questi giorni meta di pellegrinaggio per il mese del cobra (simbolo di Shiva), e’ un tempio di quelli seri, dove puoi andare a fare la tua puja senza essere assalito da migliaia di pseudo guide sanguisughe, e soprattutto dove puoi ricevere la benedizione da Lakshmi, l’elefantessa del tempio. Stamattina siamo entrati presto e l’abbiamo vista anche mentre faceva il bagno (perche’ il fiume e’ in piena dopo le piogge e allora non ci va): uno spettacolo, faceva un sacco di smorfie al suo mahout. E’ incredibilmente intelligente, riesci a stare le mezz’ore a guardarla mentre distribuisce benedizioni e mangia cocco e banane (ma se dai cibo niente benedizione, solo con le monetine!). E qui gia’ si capisce un po’ della lentezza che ti assale.
Per il resto Hampi e’ un paesino, ma la vecchia Hampi, capitale di un impero che occupava tutta l’India del sud nel 400-500 e che i portoghesi hanno paragonato a Roma, e’ un’immensa area archeologica circondata da massi lunari e popolata di scimmie e scoiattoli.

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